Banshee.

Nome: bello, lungo.
Anni: non molti. Due cifre con un 2 davanti, per lo meno.

Nata il primo giorno di metà anno, fra primavera ed estate, non esistono foto di me prima dei sei mesi, ed un motivo c’è.
Abito in provincia della grande metropoli: tanto fortunata da poter correre in mezzo a campi, boschi, coniglietti e colori paradisiaci ed essere davanti al Duomo in quaranta minuti di mezzi.

Sono una da pochi ma buoni. Molto pochi, molto buoni.
Una manciata di sogni qua e là: l’Irlanda, il lavoro futuro, cose così.
Passioni per Nietzsche, i libri (che cliché, je le sais), il caffè al ginseng, i pinguini, i Doors.
Una morte a sovvertire il disequilibrio che avevo prima in testa.
E poi, un percorso.

 

13 pensieri su “Banshee.

  1. Mi prendondo spesso in giro per la mia passione per in pinguini che no, non colleziono. Ho orrore di qualsiasi collezione. Ma mi sono emozionata quando li ho visti, per la prima volta, dal vero, in Sud Africa. Mi fa piacere non essere sola.

    • Persino presa in giro? Tu dovresti vedermi quando compaiono (nei trailers del cinema, nelle foto, sullo schermo, ovunque, spesso mi chiamano da un’altra stanza per farmeli vedere) e comincio a far versi che neanche Mabel di Gravity Falls.
      E tu li hai pure visti veramente nel loro habitat. Ecco, se mi inviassi delle foto urlerei davvero un sacco.

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